Torniamo al dunque: dopo anni di cambiamenti e duro larovo per apprendere, sperimentare e consolidare tecniche SEO per il posizionamento ecco giunta la notizia che conferma le intenzioni di Google sulla fusione dei risultati di ricerca indicizzati e quelli in tempo reale.


Approda così nelle nostre SERPs il realtime search, altro misticismo dei motori di ricerca che squassa le nostre povere vite tecnologiche di webmarketers, seo e non solo. Infatti la prima domanda che ci si pone è: stiamo o no passando da un posizionamento basato sul contenuto ad uno basato sulla rapidità?

Ovvero verranno favoriti gli articoli che usciranno più velocemente rispetto a quelli più accurati ed ottimizzati?

Come al solito la risposta non è sempre una, nè semplice. (All’università ad ingegneria ho imparato che la risposta a tutto è “dipende”…)

Infatti ritengo da un lato insensato venire meno alle direttive, più o meno tacite, di qualità dei contenuti e del loro posizionamento, così come è più sensato comprendere come la novità di questi giorni sia nata dal fatto che c’è alta competitività tra i social networks e i motori di ricerca (vedi il sorpasso di facebook su google, e il caso farmville) e quindi la voglia di attirare a sè nuovamente le luci della ribalta tecnologica ed economica.

Il realtime search sembra essere non solo un fenomeno tecnologico, ma grossolanamente di mercato, però c’è e i SEO ne devono prendere atto a fare i conti con ciò.

Per cui penso che alcuni elementi siano fondanti di un posizionamento volto al realtime search ed alla possibilità di essere seguiti in realtime nelle SERP di google.

  1. Originalità: viene premiato l’articolo più originale diffuso sui social networks, prendendo come base la data di pubblicazione
  2. Keywords: è molto importante il keyword matching nelle ricerche realtime che si intraprendono e ovviamente keyphrases troppo lunghe disperdono questo fattore
  3. Attualità: per poter essere inclusi nel reatime search bisogna parlare di argomenti attuali, o meglio, di argomenti che in quel momento vengono largamente dibattuti e quindi attraggono l’interesse, un interesse maniacale, del grande pubblico. Vedi ahimè catastrofi naturali, politica internazionale e gossip.
  4. Followers: google è a conoscenza del traffico che vi segue e che generano le vostre notizie. L’inclusione dipende anche dal seguito che avete che rappresenta un sinonimo di qualità per avere i propri aggiornamenti in tempo reale nei risultati. (Reputation ed authority)
  5. Conversazione: è molto importante incentivare il proprio articolo/post/stato con discussioni che creino un seguito. Questo è un aspetto importante per ogni blogger, che la maggior parte conosce già, e che si ricollega al punto 4, nella misura in cui si accresce il traffico e i followers per quella nostra affermazione che acquisisce maggiore imprtanza.

Per questi aspetti e analizzando bene i contenuti indicizzati nel realtime search, sembra che questo approccio avvenieristico non sia molto lontano dagli usuali fattor i di posizionamento.

Per cui credo che non si debba gridare all scandalo, nè invocare divinità per porre rimedio a SERP impazzite o inficiate da risultati di bassa qualità che stanno lì solo perchè più attuali in termini di tempo. Sarebbe stato troppo facile.

C’è da dire invece che chi ha lavorato in termini di qualità e reputazione ha unìarma in più per essere maggiormente presente in discussioni, modi e canali che già gli appartenevano.

E non dimentichiamoci che zio google strizza l’occhio al social… da quando è nato questo controverso Google Buzz, preceduto da un insoddisfacente Wave (facendo una media dei commenti).
Chissà se ci sarà prossimamente un ritorno di fiamma?