Uno dei parametri che conta nel posizionamento sui motori di ricerca, si sa, è l’età del dominio. Esso è un fattore, che come nella vita reale, può indicare l’affidabilità e la “saggezza” della risorsa.
Non che un dominio giovane, fresco di registrazione sia perciò penalizzato, ma realtà consilidate hanno una scia molto resistente anche nelle SERP, se hanno lavorato bene in quantità e qualità.

Per cui viene spontaneo, sopratutto per i blogger o per scrive notizie sul web, riesumare i vecchi post, vecchi contenuti.
Ci sono alcuni accorgimenti dettati più dal buon senso, come ad esempio quello di continuare a scrivere su di un certo argomento e fornire a fine articoloun breve elenco dei post correlati, in via più o meno automatizzata, come approfondimento.
O anche tenere calda la discussione con nuovi commenti o aggiunte nel tempo, sopratutto se si imposta il post -scusate il gioco di parole- in modo tale da richiedere un certo seguito o attendere dei risultati come dei test di gruppo o dei tutorial.

In più un SEO non deve dimenticare che un vecchio contenuto, che di per sè potrebbe essere accantonato da uno nuovo, può essere rilanciato all’attenzione dei lettori per mezzo di nuovi links in entrata, come ad esempio riallacciarlo a quelle nuove discussioni che hanno apportato novità all’argomento. Questo può fornire una migliore chiave di lettura per i post successivi, fornendo un vecchio contenuto ma che accresce il valore del nuovo, e sperabilemnte un ritorno dei lettori al post orgiinale o precedente.

Argomento proprio di una recente domanda posta da un utente al noto Matt Cutts, linkare una risorsa già presente sul web può avere molteplici vantaggi che vanno dall’inbound linking all’outbound linking passando, sempre a patto che si mantenga un certo standard di aggiornamento delle fonti, di contestualità e di qualità del contenuto.